In adolescenza, all’improvviso, il corpo fa “rumore”. Sono questi rumori che l’adolescente può far sentire sotto forma di lamentele somatiche di vario genere: mal di stomaco, mal di schiena, alle ginocchia, oppure sotto forma di numerose inquietudini a carattere ipocondriaco. Rumori della crescita per i quali vengono consultati i medici internisti, costituendo così anche i primi possibili elementi di cristallizzazione di un’angoscia sempre sul punto di dilagare, e che spinge di sovente alla medicalizzazione del ragazzo/a da parte dei familiari. Non fa meraviglia che il corpo giochi in adolescenza un ruolo centrale, tanto nell’ambito delle interazioni concrete e reali con l’ambiente, quanto nell’ambito delle fantasie. Al processo dell’adolescenza si associa un bisogno di vissuto intenso, un “iper-risveglio corporeo”, com’è dimostrato dal ruolo preponderante della “ricerca di sensazione” attraverso numerosi comportamenti tipici di questa età, che vanno dall’uso di sostanze (droghe, alcool, nicotina, ecc) alla scarsa valutazione di comportamenti rischiosi, considerati tali anche dal soggetto stesso in altre fasi della vita (sessualità promiscua, scarsa valutazione del pericolo, ecc).
Il corpo è al centro della maggior parte dei conflitti dell’adolescente. È raro non trovare almeno un riferimento al corpo nei lavori o articoli riguardanti l’adolescenza in generale o uno dei suoi aspetti in particolare. La trasformazione morfologica della pubertà e l’irrompere della maturità sessuale rimettono in discussione l’immagine del corpo che il bambino aveva potuto progressivamente costruirsi. Queste modificazioni giustificano solo in parte la frequenza con la quale si fa riferimento al corpo quando si studia la patologia dell’adolescenza. A ciò, infatti, si aggiungono altri fattori, alcuni inerenti i processi psichici stessi, altri che chiamano in causa il quadro familiare e sociale in seno al quale cresce l’adolescente.
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A cura della Dottoressa
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